Nell’attuale Libano, il paese dei cedri, vivevano coloro che si chiamavano cananei, e che i greci chiamavano fenici e i romani punici, anche se questi ultimi erano fenici provenienti dalla Cartagine africana.
Dalle loro principali città Sidone, Tiro e Biblo commerciavano con la carta di papiro egiziana, con i loro coloranti rossi e con la fantastica legna di cedro senza la quale gli egiziani non avrebbero potuto costruire le loro navi.
I cananei erano esperti navigatori e arrivarono con le loro navi su tutte le coste del Mediterraneo, e naturalmente anche sulle coste iberiche nel primo millennio a.C., fondando colonie commerciali come Gadir (Cadice), Malaca (Málaga) e Sexi (Almuñécar).
La colonia più importante ed emblematiche fu Gadir, fondata nel IX secolo a.C. Questo insediamento divenne un importante centro commerciale e punto strategico sulle rotte marittime fenicie.
Oltre alle colonie menzionate, i fenici fondarono anche città come Ebusus (Ibiza), Abdera (Adra) e Qart Hadasht (Cartagena). Queste città giocarono un ruolo cruciale nello scambio culturale e commerciale tra fenici, iberi e altre civiltà del Mediterraneo.
La presenza dei fenici nella penisola iberica ha lasciato un importante patrimonio culturale. Hanno introdotto la scrittura, la metallurgia, la navigazione e tecniche agricole avanzate. Inoltre, la loro influenza è visibile nella toponomastica, nell’architettura e nella gastronomia della regione.
Le loro colonie hanno servito da ponte di scambio culturale tra il Mediterraneo orientale e l’Occidente. L’influenza fenicia perdurò nella penisola iberica anche dopo il loro declino come potenza commerciale.