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Presentato il PDLS per integrazione di funzioni tra i corpi di Polizia Locale e Forze Polizia Stato

    Responsabilità editoriale di Consiglio Regionale Veneto

    Presidente Ciambetti, “Rendere più efficienti le politiche in materia di sicurezza e riconoscere il lavoro degli agenti”

    E’ stato presentato oggi a Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il progetto di legge statale n. 43 “Delega al governo per la progressiva integrazione di funzioni tra i corpi di Polizia locale e le Forze di polizia dello Stato e per la definizione, nell’ambito del comparto funzioni locali, di una apposita sezione negoziale per il personale della polizia locale”, primo firmatario il Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti. 

    La proposta di legge nasce dalla necessità di rendere più efficienti le politiche integrate in materia di sicurezza, tenendo conto dell’evoluzione funzionale che nel corso degli ultimi anni ha interessato sempre di più le forze di polizia locale.

    I profondi mutamenti che negli ultimi vent’anni hanno investito il tessuto sociale delle comunità urbane – in particolare in ambito economico e migratorio, hanno sollevato nuove istanze di sicurezza, determinando un sempre più frequente e consistente coinvolgimento di operatori di Polizia locale in operazioni di sicurezza ed ordine pubblico, eseguite dalle altre Forze di polizia, sia in contesti di emergenza sia nell’ambito di più articolate ed estese programmazioni di interventi concertati con la Polizia di Stato, e causando, conseguentemente, un aumento dei rischi.

    Il progetto di legge nasce quindi dal mutato contesto della nuova governance sulle politiche per la sicurezza, con l’obiettivo di darne riscontro in sede normativa: l’obiettivo è quello di sistematizzare e rendere efficienti le politiche integrate in materia di sicurezza.

    “Negli ultimi anni sempre più la nostra Polizia locale ha svolto compiti una volta assegnati alle forze dell’ordine e che vanno a tutelare la sicurezza dei cittadini, che vedono proprio negli agenti di Polizia locale un presidio del territorio per la sicurezza e deterrenza.

    A fronte di un impegno sempre maggiore e di un più alto livello di rischio, finora non si è tuttavia arrivati a offrire corrispondenti tutele di carattere contrattuale, formativo, integrazioni e un trattamento previdenziale equiparato alle forze dell’ordine.

    Ritengo che adesso i tempi siano maturi per provare a cambiare una legge che a 38 anni dal suo inquadramento ha forse bisogno di un aggiornamento.

    Questa richiesta parte dal Veneto e altre regioni seguiranno: l’obiettivo è spingere il Parlamento nazionale, che recentemente ha mostrato sensibilità in tal senso, affinché preveda per la Polizia locale una equiparazione ad agenti di Polizia dello Stato e Carabinieri: l’auspicio, ovviamente, è che questa proposta venga accolta”, ha spiegato il Presidente Ciambetti.

    Giovanni Scarpellini, Comandante del Consorzio Polizia locale Alto vicentino e Comandante della Polizia locale di Schio e Thiene, ha affermato “Questa è una proposta molto intelligente che si riferisce a vari aspetti della Polizia locale: dalla contrattazione alle competenze alle tutele.

    Si tratta di fatto di dare vita ad una forma calibrata di contrattazione negoziale con le varie amministrazioni comunali affinché ci siano risposte calibrate a seconda delle diverse esigenze del territorio: si potrà arrivare ad una vera e propria rivoluzione perché è una risposta modulare a quella che è una esigenza sentita da tutti.

    Sono molti anni che aspettiamo una legge in tal senso e dobbiamo ringraziare il Presidente Ciambetti e la Regione Veneto perché hanno ascoltato un vero e proprio grido di dolore”. Marco Agostini, Comandante generale della Polizia locale di Venezia ha precisato: “Si tratta di un progetto di legge importante perché è il primo in una fase di grande movimento: turni e condizioni di lavoro sono profondamente cambiati rispetto a 40 anni fa.

    Oggi il problema principale è diventato la sicurezza urbana.

    Il tema contrattuale e la possibilità di finanziare un fondo separato nell’ambito degli enti locali riconoscono l’evoluzione della professione e ci daranno anche la possibilità di far facilitare la ricerca di nuovo personale, agevolando l’assunzione di nuovo personale e finanziando interventi contrattuali che rispettino il lavoro degli agenti e le esigenze dei cittadini”.