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Polizia Locale, ecco la strada da seguire per anticipare Nuova Pescara

    Redazionale Nuova Pescara

    Legge regionale alla mano si sta lavorando ad una Nuova Pescara, la fusione di Pescara, Spoltore Montesilvano-, ma fino ad oggi i tre Comuni non hanno fatto granché per mettere insieme i servizi.

    Ernesto Grippo, ex comandate della Polizia locale di diverse città, tra cui Pescara e L’Aquila, con una lettera aperta, indica la strada da seguire. I vantaggi per i cittadini sono evidenti, come il calo del controllo politico sulla Polizia Locale.

    In attesa della fusione di Spoltore, Pescara e Montesilvano in Nuova Pescara, perché non attivarsi da subito per associare le funzioni di Polizia Locale?

    Volere è potere.

    Nel senso che si può esercitare un potere a servizio della collettività e del bene comune.

    Ci sarebbero vantaggi a non finire su tutto il territorio dei tre comuni, dalla sicurezza stradale ai sinistri stradali h24, liberando le altre forze di Polizia in linea con direttive e protocolli nazionali che, ad oggi, sono puntualmente disattesi dalle Polizie locali di tutti e tre i comuni.

    Ci risulta che il servizio notturno 0-6 sia assente ovunque, a Spoltore anche il serale notturno 19-01 è raro, addirittura la domenica il Comando è chiuso, a Montesilvano si sforzano di esserci ma non riescono ad andare oltre le loro risorse umane scarse numericamente.

    Associando le funzioni di Polizia Locale, si garantisce legalità amministrativa omogenea su tutto il territorio, sulla base di principi condivisi, e una puntuale attività di direzione e di vigilanza.

    Ci sarebbero vantaggi immensi da subito e superiori a quelli che si possono immaginare.

    I Consigli comunali possono approvare una convenzione nella quale si prevede la gestione in forma associata delle seguenti funzioni di Polizia locale: Polizia amministrativa per violazione di leggi, regolamenti e ordinanze; controlli in materia urbanistico-edilizia e dell’ambiente, vigilanza su conservazione del patrimonio pubblico, supporto alle attività di controllo relativo ai tributi secondo quanto previsto da rispettivi regolamenti, polizia stradale, polizia giudiziaria, finzioni ausiliarie di pubblica sicurezza, collaborazione alle operazioni di Protezione civile.

    Il primo impegno dei Comuni da sottoscrivere è ovviamente quello di voler sviluppare azioni coordinate per garantire più alti livelli di sicurezza urbana e prevenire fenomeni di illegalità.

    La gestione associata ha uno scopo primario: realizzare lo svolgimento coordinato del servizio di Polizia attraverso un impiego ottimale del personale e delle risorse strumentali uniformando comportamenti e metodologie di intervento.

    E’ questo uno snodo cruciale del servizio associato e della futura fusione.

    Gestire il personale in modo ottimale significa da subito prevedere che le unità di polizia locale (agenti ed ufficiali) possano essere destinate indifferentemente in uno dei tre comuni, dando vita ad una rotazione del personale che soddisfa quanto richiesto dall’Autorità nazionale anticorruzione.

    Al riguardo, con la delibera n. 480 del 12 ottobre 2022, proprio in merito ad una questione sollevata da un comune sardo rispetto ad unità di polizia locale, è stato precisato che ‘Le pubbliche amministrazioni e gli altri soggetti obbligati ad applicare la normativa in materia di prevenzione della corruzione sono tenuti a recepire, ai fini della corretta implementazione della misura della rotazione ordinaria del personale, le indicazioni fornite dal Piano nazionale anticorruzione 2019, allegato 2, descrivendo i criteri e le fonti di disciplina nonché adottando un’adeguata programmazione pluriennale della misura.

    In caso di impossibilità di applicare la misura, per carenza di personale o per la presenza di vincoli soggettivi od oggettivi, devono essere adottate misure organizzative alternative che non siano meramente riproduttive delle indicazioni contenute nel Piano citato, ma che indichino puntualmente gli accorgimenti posti in essere per evitare la concentrazione in capo ai medesimi dipendenti dei processi decisionali ed i relativi responsabili delle verifiche sull’efficacia di tali strumenti a ridurre i rischi di corruzione.

    Avere un numero elevato di risorse umane interscambiabili facilita la prevenzione della corruzione che, non dimentichiamolo mai, si annida nella burocrazia di tutti i giorni.

    Un Piano triennale per la Prevenzione della Corruzione nel Settore della Polizia locale impone di individuare i processi a rischio e se ne possono trovare un tot: nelle attività del Comando, nella consultazione e nell’accesso alla banche dati, nell’attività di polizia giudiziaria, nei controlli edilizi e ambientali, nei controlli di polizia commerciale e amministrativa, nella gestione delle infrazione al codice della strada, nel rilevamento degli incidenti stradali, nella gestione degli accertamenti relativi alle residenze, nel controllo sul rilascio di permessi ed autorizzazioni. In questi processi, sono moltissimi i rischi: dalla fuga di notizie, ai rapporti con soggetti che potrebbero stimolare omissioni, dalla divulgazione dei programmi di controllo alla disomogeneità delle valutazione, dal non rispetto delle scadenze temporali all’assenza di criteri di campionamento, dalle difese in giudizio o controdeduzioni al Prefetto non omogenee alla fidelizzazione di periti delle assicurazioni, dalla disomogeneità nelle procedure di rilevamento e ricostruzione della dinamica del sinistro agli accertamenti su agibilità e disagio sino alle omissioni o falsi controlli su autocertificazioni.

    Tutti rischi che si scongiurano ponendo in essere una serie di azioni complesse, ma imprescindibili da parte del dirigente-comandante e, tra queste, la rotazione del personale è la madre di tutte le altre.

    In parole povere, quale miglior occasione, per prevenire la corruzione, del far ruotare il personale di Polizia Locale dei tre comuni?

    Non opponiamo la distanza dal luogo di lavoro, perché le distanze sono le seguenti: tra il Comando di Pescara e quello di Spoltore 6 chilometri esatti, transitando per la ss. 16 bis e poi svoltando verso Villa Raspa; tra quello di Pescara e quello di Montesilvano, 8,6 km transitando per Via Verrotti; tra il Comune di Montesilvano e quello di Spoltore 11 km, 6 km transitando per la tangenziale.

    Distanze irrilevanti se si tiene anche conto che per alcuni agenti o ufficiali potrebbe essere addirittura più vicina la nuova destinazione non risiedendo nel comune dove lavorano o risiedendo a confine con il comune di nuova destinazione.

    Quindi questo falso problema non va usato per fare melina.

    Sul bilancio della rotazione si posizionino i vantaggi di avere uomini e donne di Polizia locale che nella nuova sede non conoscono o conoscono di meno e non sono conosciuti o sono meno conosciuti, conoscono in pochi e sono amici di pochi.

    Non dimentichiamo che da sempre per le Forze di Polizia il non essere stanziali è un valore aggiunto. In passato, la mobilità sul territorio nazionale era più praticato con enormi vantaggi per la condizione di super partes, con enormi sacrifici per le famiglie.

    In questo caso, solo vantaggi vista la irrilevante mobilità in termini di tempo.

    Ma vuoi mettere essere agenti o ufficiali in servizio in un Comune dove non incroci, nei controlli amministrativi, i tuoi commercianti di fiducia, i tuoi amici e i tuoi conoscenti?

    Il rischio di ingerenza della politica, tra l’altro, diminuisce (anche se non scompare) e ricordiamoci che l’ingerenza di chi governa l’ente locale è il grande limite di ogni Polizia locale: la rende poco credibile e poco efficace.

    Ma questo è solo il primo vantaggio perché, poi, passiamo all’uniformità di comportamenti e metodologie di intervento.

    E’ fondamentale che tutti gli agenti e ufficiali adottino comportamenti omogenei nelle attività di controllo di Polizia Stradale e amministrativa, e metodologie di intervento analoghe nel caso di sinistri stradali, di contrasto al degrado e di sicurezza urbana.

    Un compito di elevato profilo per i vertici del Comando, che devono elaborare precisi e puntuali modelli operativi frutto di esperienza, confronto e benchmarking sul territorio nazionale.

    Su questo versante, si possono progettare attività di formazione continua e di aggiornamento costante, predisponendo moduli formativi omogenei dal punto di vista dei partecipanti che contemplino attività in aula e stage in strada, con una classe docente di qualità di livello nazionale ben disposta a formare un corpo generato da una fusione che potrebbe rappresentare un modello unico da emulare.

    La convenzione dovrà prevedere unicità di conduzione e razionalizzazione di tutte le procedure amministrative di trattazione dei verbali.

    Dovrà anche prevedere grandissima attenzione alle esigenze dell’utenza; puntuale rispetto dei termini previsti dalle singole tipologie di procedimento e anticipazione degli stessi, sollecita risoluzione di contrasti e difficoltà interpretative; costante semplificazione del procedimento, eliminando tutti gli adempimenti non strettamente necessari; costante innovazione tecnologica delle dotazioni messe a disposizione per semplificare i procedimenti e i collegamenti con l’utenza, per assicurare tempestività ed efficacia, nonché per migliorare l’attività di programmazione, l’uniformità delle procedure amministrative e della modulistica.

    Riguardo all’articolazione del Comando, oltre ad una sede centrale si attiveranno sedi distaccate e sportelli. Infatti, alle sedi distaccate saranno attribuite anche funzioni di sportello per relazionarsi con l’utenza, garantendo semplificazione e immediatezza.

    Sul versante meramente operativo e formale, ovviamente tutti gli atti e accertamenti relativi ai servizi di Polizia locale gestiti in forma associata sono formalizzati quali atti della Polizia locale del Comune nel cui territorio il personale si trova ad operare e l’intestazione degli atti contiene altresì la denominazione della gestione associata, della sede del Comando intercomunale e della sede distaccata di riferimento.

    Veniamo ora al profilo dell’attività di direzione e di vigilanza.

    E’ qui che la politica può dare il meglio di sé e non può esimersi. I compiti di programmazione e indirizzo del servizio sono svolti dalla Conferenza dei sindaci in conformità con gli strumenti di programmazione dei singoli comuni.

    Occorre che i sindaci predispongano una relazione programmatica contenente l’individuazione degli obiettivi comuni per lo svolgimento associato del servizio di polizia locale.

    Ovviamente, sarebbe opportuno prevedere che alla Conferenza dei sindaci partecipino con funzioni consultive, il comandante del Corpo intercomunale di Polizia Locale, e i segretari comunali/direttori generali dei comuni convenzionati per formulare proposte programmatiche e tecnico-consultive sugli obiettivi da perseguire nello svolgimento del servizio associato.

    Da ultime, ma non certo meno importanti, sono le funzioni di verifica e di controllo del raggiungimento degli obiettivi, dell’efficacia e funzionalità dell’attività associata sulla base di una relazione predisposta dal comandante del Corpo intercomunale e sono svolte con cadenze almeno mensili.

    Una fiche da giocare sul tavolo della Fusione per dimostrare innanzitutto che la Polizia locale è una risorsa e non un problema e, poi, che nessuno ha intenzione di barare quando è in gioco la miglior qualità dei servizi da erogare a una comunità.

    Non farlo subito sarebbe un brutto segnale.

    E poi anticipare l’associazione dei servizi di Polizia Locale rappresenta la prova generale sul campo”.