Scopriamo l’affascinante storia del famosissimo e usatissimo modo di dire della lingua italiana “sbarcare il lunario”, usato più o meno da tutti.
Il modo di dire della lingua italiana “sbarcare il lunario” è parte integrante del linguaggio comune e descrive la condizione di chi vive con difficoltà, cercando di “tirare avanti” mese dopo mese, tra ristrettezze ed espedienti. Questa locuzione racchiude una ricca storia legata al contesto culturale, sociale e linguistico dell’Italia tra il XVI e XIX secolo. Il suo uso, ormai consolidato, trova le radici in pratiche antiche e in metafore legate alla navigazione, alla sopravvivenza e alla cultura popolare.
L’origine del famosissimo modo di dire “sbarcare il lunario”
Il termine “lunario” proviene dal latino lunarius, ovvero “relativo alla luna”. Nel XVI secolo designava un almanacco popolare che riportava, oltre alle fasi lunari, una serie di informazioni utili per le comunità rurali e cittadine: giorni del mese, previsioni meteorologiche, ricorrenze religiose, fiere e mercati. Questi libretti non solo offrivano un aiuto pratico per organizzare il lavoro agricolo e il commercio, ma contenevano anche proverbi, poesie vernacolari e consigli pratici che riflettevano la saggezza quotidiana del popolo.
Già nel 1584, Lionardo Salviati descriveva il lunario come “libretto che riporta i giorni del mese, le fasi della luna, i santi, le feste e le fiere, con previsioni meteorologiche”. Per la sua funzione organizzativa e simbolica, il lunario rappresentava non solo il trascorrere del tempo, ma anche un microcosmo delle speranze e delle difficoltà affrontate da chi conduceva una vita semplice e piena di incertezze.
Il senso figurato di “sbarcare”
Il verbo “sbarcare”, derivante dal termine “barca”, è attestato già nel Cinquecento. In senso proprio, significa “scendere da una barca”, ma acquisisce presto un significato figurato legato alla fatica di superare ostacoli e difficoltà. Espressioni come “sbarcare l’estate”, “sbarcare i mesi” e “sbarcare la vita” venivano utilizzate per indicare la capacità di affrontare periodi difficili, cavandosela con ciò che si aveva a disposizione.
Il prefisso s- aggiunge al verbo una valenza di separazione o di superamento, enfatizzando l’idea di un’impresa ardua: il riuscire a “tirare avanti” nonostante le avversità, proprio come un’imbarcazione malandata che naviga faticosamente verso un porto sicuro.
L’espressione “sbarcare il lunario” nasce probabilmente nell’Ottocento, grazie a Giuseppe Giusti. La prima attestazione letteraria si trova nella seconda strofa della sua poesia Il Papato di Prete Pero (1845), dove l’autore usa l’espressione per descrivere una vita modesta, vissuta con parsimonia e fatica:
“Si rassegna, si tien corto, / colla rendita d’un orto / sbarca il suo lunario”.
In questa immagine, la vita quotidiana viene paragonata a una difficile navigazione. Il “lunario”, qui inteso in senso estensivo come sinonimo di “anno” o di “tempo”, rappresenta un periodo da affrontare e superare, nonostante le difficoltà.
Nel 1869, anche Giosuè Carducci utilizza questa espressione in una lettera al suo editore, lamentando le difficoltà economiche:
“Mi conviene far conto anche di queste minuzie, per isbarcare mese per mese alla meglio il mio lunario”.
Queste attestazioni, unite al graduale consolidamento dell’espressione nell’uso popolare, dimostrano come “sbarcare il lunario” abbia guadagnato progressivamente popolarità, passando da una metafora poetica a un modo di dire diffuso.
Il significato di “sbarcare il lunario” è legato all’idea di sopravvivenza, di adattamento e di resilienza. Esprime la capacità, comune a molti, di affrontare un’esistenza fatta di ristrettezze, compromessi e soluzioni di fortuna.
L’immagine della barca richiama una condizione precaria, in cui ogni mese, come una nuova tappa del viaggio, rappresenta un’ulteriore prova da superare. Questo modo di dire è strettamente connesso al vissuto delle classi meno abbienti, per le quali ogni mese era una sfida per soddisfare i bisogni primari.
L’affermazione nell’uso contemporaneo
Oggi, “sbarcare il lunario” ha perso parte della sua carica originaria legata alla sopravvivenza materiale, assumendo un significato più generico di “tirare avanti” o “vivere alla meno peggio”. Tuttavia, il suo uso conserva una sfumatura di lotta e di ingegno, che sottolinea l’idea di superare ostacoli quotidiani con fatica e perseveranza.
L’associazione con altre espressioni, come “tirare avanti la baracca”, riflette una realtà in cui l’essere umano, pur immerso nelle difficoltà, trova sempre una strada per continuare il proprio cammino.
L’origine e la storia del modo di dire “sbarcare il lunario” offrono uno spaccato interessante sulla cultura popolare e sulla capacità del linguaggio di trasformare immagini concrete in espressioni simboliche. La vita stessa, nella sua complessità e precarietà, si riflette in questa metafora marinaresca, che celebra la capacità umana di affrontare l’incertezza con determinazione e speranza. “Sbarcare il lunario” non è solo una frase, ma un simbolo della lotta quotidiana per andare avanti, superando con ingegno e fatica ogni ostacolo sul cammino.