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Offrire la Barba agli Dei

    Per divenire adulti gli antichi romani offrivano la barba agli Dei

    Gli uomini romani avevano numerosi usi e costumi che oggi ci sembrano bizzarri, ma alcuni di essi hanno avuto un ruolo molto importante per lo sviluppo di diverse società, come la cerimonia religiosa di cui vogliamo parlare oggi, la Depositio barbae.

    Essa veniva celebrata da qualsiasi famiglia romana che disponeva dei figli che stavano entrando nella vita adulta e prevedeva di radere la prima barba a tutti coloro che entravano ufficialmente nell’antica civiltà romana.

    In questa cerimonia religiosa si offrivano i propri baffi e la barba agli dei, bruciandoli sopra un braciere, e in previsione della prima rasatura tutti i giovani adolescenti romani venivano obbligati a farsi crescere la barba, fino a un’età di circa 20-21 anni. Dopo tale cerimonia, i giovani entravano ufficialmente a far parte della società e non erano più considerati alle “dipendenze” del loro padre.

    Da quel momento in poi, ogni cittadino romano doveva radersi ogni giorno, come segno distintivo di civiltà, e qualora non avesse potuto farlo per forza di causa maggiore (per esempio, durante le guerre o per infermità), per essere riammesso in società doveva prima lavarsi e radersi.

    Per questa ragione tutti i principali generali e senatori della #Repubblica romana amavano radersi ogni mattino, finché la nascita dell’Impero cominciò a cambiare lentamente i gusti delle persone.

    Per quanto i primi imperatori continuarono a seguire la regola di radersi frequentemente, tutto cambiò con la salita al potere di #Nerone, che cominciò ad abbandonare questa moda, facendosi persino ritrarre in alcune statue con la barba.

    La diffusione della barba nella società romana non è però integralmente attribuibile a Nerone (noto per le sue stravaganze), considerando che già all’epoca dell’imperatore #Claudio – suo padre adottivo – diversi intellettuali come #Seneca cominciarono a farsi ispirare dai pensatori greci, che vedevano nella barba fluente un simbolo del potere intellettuale. Ancora oggi, d’altronde, i vecchi sapienti vengono rappresentati con questa caratteristica. Basti pensare a personaggi letterari come Gandalf o Silente o a filosofi davvero esistiti come #Platone e #Aristotele per rendersene conto.

    Con la morte di Nerone e la salita al potere della dinastia Flavia, la società romana abbandonò temporaneamente la moda di farsi crescere la barba, ma tutto cambiò nuovamente quando gli imperatori cominciarono a essere influenzati nuovamente dalla cultura e dalla filosofia greca, a partire da Adriano.

    AntoninoPio, MarcoAurelio, SettimioSevero e molti degli imperatori pagani successivi continuarono a farsi ritrarre con la barba, usandola a scopi propagandistici, fino ad arrivare a #Costantino e ai primi imperatori cristiani, che decisero invece di ricollegarsi politicamente alla figura di #Augusto, che era stato educato a disprezzare coloro che portavano la barba.

    Non è difatti un caso se i popoli che minacciarono l’impero vennero da quel momento in poi racchiusi all’interno della macro categoria dei “barbari”, il cui termine greco indica tutti i popoli stranieri che non parlavano né il greco né il latino e che non si radevano giornalmente.

    Paradossalmente, molti dei vescovi e dei papi successivi avrebbero cominciato a farsi crescere la barba, perché anche nel mondo ebraico gli uomini sapienti venivano spesso descritti come uomini barbuti.

    Quando i cristiani cominciarono quindi a convertire i popoli barbarici e a rappresentare Dio con la barba, questi ultimi non poterono che apprezzare la loro passione nei suoi confronti, visto che anch’essi consideravano i peli del volto un simbolo di mascolinità.

    Dopo il Medioevo, tuttavia, la barba ricominciò a essere ripudiata dalla società occidentale, finché nella Seconda metà dell’Ottocento non tornò di moda per una ragione particolare.