loader image
Vai al contenuto

PISSTA

Home » Tutti gli articoli PISSTA » Guglielmo Marconi

Guglielmo Marconi

    Nel 1894, a soli 20 anni, Guglielmo Marconi tornò da una vacanza sulle Alpi con un’idea che avrebbe cambiato il mondo. Si chiuse nella soffitta della villa di famiglia, Villa Griffone a Pontecchio, trasformandola in un laboratorio segreto. Per mesi, lavorò senza sosta agli esperimenti sulla telegrafia senza fili, supportato da due giovani aiutanti del luogo che, pur non comprendendo appieno il suo lavoro, condividevano il suo entusiasmo.

    L’estate successiva, Marconi fece il suo primo grande esperimento. Posizionò un trasmettitore vicino alla finestra della soffitta e un ricevitore a qualche centinaio di metri, su una collina. L’obiettivo? Scoprire se le onde radio potessero superare ostacoli come le colline.

    Marconi diede istruzioni precise al suo assistente, Mignani:

    Porta il ricevitore dall’altra parte della collina, fuori dalla vista della casa. Ascolta i segnali. Se senti tre clic, spara un colpo di fucile.

    Con il cuore in gola, Marconi batté il pulsante tre volte. Poi attese, con la madre accanto, il segnale che avrebbe cambiato la storia.

    Dopo un’attesa che sembrò infinita, un colpo di fucile ruppe il silenzio della valle. Era successo: il messaggio aveva attraversato la collina.

    In quel preciso istante nacque la comunicazione senza fili. Marconi, con il suo genio e la sua determinazione, aveva dato inizio all’era della tecnologia wireless, ponendo le basi per le comunicazioni moderne.

    Ogni grande innovazione inizia con un sogno e il coraggio di provarci.

    Codicillo

    Il racconto è affascinante, ma le cose sono un po’ più complesse. Sebbene Guglielmo Marconi sia spesso considerato, soprattutto in Italia, l’unico inventore della radio, è importante riconoscere il contributo di diversi altri scienziati. L’invenzione della radio è stata un processo collettivo, frutto del lavoro di numerosi scienziati che hanno contribuito a gettare le basi per questa rivoluzionaria tecnologia.

    Prima di Marconi, il fisico tedesco Heinrich Hertz dimostrò sperimentalmente l’esistenza delle onde elettromagnetiche, predette teoricamente da James Clerk Maxwell. Le sue ricerche furono fondamentali per comprendere la natura delle onde radio e per aprire la strada agli esperimenti di Marconi e altri scienziati.

    Nikola Tesla, un altro genio dell’elettricità, condusse esperimenti paralleli a quelli di Marconi, lavorando allo sviluppo di sistemi di comunicazione senza fili. Sebbene non sia stato il primo a brevettare la radio, Tesla ha apportato contributi significativi alla tecnologia wireless e ha lasciato un’impronta indelebile nel campo dell’elettrotecnica.

    Il fisico russo Aleksandr Popov, contemporaneo di Marconi, sviluppò un apparato in grado di rilevare le onde elettromagnetiche e lo presentò pubblicamente qualche mese prima di Marconi. Sebbene non abbia brevettato la sua invenzione, Popov è considerato uno dei padri fondatori della radio.

    La storia dell’invenzione della radio è caratterizzata da una competizione serrata tra scienziati di diverse nazionalità. Marconi, Tesla e Popov, ognuno con il proprio approccio e le proprie idee, contribuirono a far progredire rapidamente questa nuova tecnologia.

    Secondo me è importante riconoscere il ruolo di tutti gli scienziati coinvolti nell’invenzione della radio.