Questa la riflessione del Presidente dell’ASAPS (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) Giordano Biserni sul nuovo codice della strada
“Non facciamoci illusioni che la riforma della legge della strada possa improvvisamente incidere in modo molto positivo o determinante per migliorare la situazione della ‘insicurezza stradale’. Sono tante le variabili e solo l’applicazione graduale nel tempo le potrà disvelare”. Inizia così la riflessione del presidente dell’ASAPS (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) Giordano Biserni sul nuovo codice della strada. “E’ un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto – esordisce -. Tra le misure che avranno un impatto importante ci saranno quelle riguardanti il contrasto all’abuso di alcolici”.
Nel dettaglio, spiega Biserni, “in attesa di conoscere i decreti attuativi è prevista una normativa più severa finalizzata al contrasto all’abuso di alcol alla guida con la previsione dell’alcolock da montare sui veicoli dei recidivi dopo una condanna. Un dispositivo che dovrà essere montato a spese del trasgressore, circa 1500 euro, che impedisce la messa in moto del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a 0 grammi per litro. Per i recidivi scatteranno le stesse limitazioni prevista per i neopatentati e autotrasportatori e sulla patente ci sarà un codice con una dicitura specifica”.
Per quanto riguarda invece la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, prosegue Biserni, “si sta sollevando il caso per chi ne fa uso a scopo terapeutico. Ci sono poi sostanze, come gli oppiacei, che possono lasciare tracce nelle urine anche dopo una decina giorni, mentre altre, come ad esempio la cocaina, che spariscono subito. Bisogna quindi stabilire con i decreti quali saranno le modalità di accertamento, perchè si possono creare delle discrepanze che potranno essere abbattute dalle sentenze della magistratura. Quindi non la vedo così semplice”.
Autovelox e problema velocità
“Un’altra problematica – rimarca il presidente dell’Asaps – riguarda i limiti che vengono posti sull’utilizzo degli autovelox, che non va nella direzione quanto meno della sicurezza stradale. Serve certamente una razionalizzazione nell’utilizzo di questo strumento, ma c’è una filosofia che ci preoccupa. Con questo procedimento se si volesse trasformare un’area urbana in Zona 30 come già accaduto a Bologna, non sarebbe possibile collocare un autovelox per controllare che il limite di velocità. Si va ad appesantire un percorso che nasce dalla criminalizzazione completa e continua dei misuratori di velocità, sfociata nei famosi ‘Fleximan’ con operazioni di sfoltimento addirittura beatificate da alcuni. E’ una situazione che ci preoccupa, perchè bisogna ricordare che la velocità è la prima causa o concausa degli effetti sull’incidente stradale. La velocità viene sottostimata, mentre si sopravvalutano le capacità di guida. Bisogna tener conto delle leggi della fisica, ricordando che l’energia si accumula con il quadrato della velocità“.
Pedoni e ciclisti
Altro aspetto riguarda “la poca protezione verso i pedoni ed i ciclisti. Entro la fine dell’anno potranno esserci oltre 200 ciclisti morti sulle strade, come se sparisse l’intero gruppo del Giro d’Italia. Mentre nella sola prima settimana di novembre hanno perso la vita 18 pedoni. E nei primi sei mesi dell’anno abbiamo registrato un aumento dei sinistri del 4%, che può sembrare una percentuale bassa, ma che rappresenta invece un indicatore veramente preoccupante dopo un lieve calo registrato dal 2019 al 2023. Questa crescita percentuale ci dice che l’obiettivo europeo di -50% dei morti sulle strade entro il 2030 è impossibile ad oggi da raggiungere”.
Telefonini
Altra misura importante è quella della sospensione della patente alla prima violazione per chi guida col telefonino: “La multa sarà di 250 euro se corrisposti subito, con sospensione della patente in una fascia di periodo compresa tra 15 giorni e due mesi. Sarebbe stato utile introdurre la possibilità di elevare la sanzioni anche con l’ausilio delle immagini come avviene in altri Paesi”.
Il nodo controlli
Ultimo punto, particolarmente a cuore a Biserni, riguarda “l’assoluta inadeguatezza dei controlli e senza quelli, si sa, nessuna riforma del Codice della strada potrà rivelarsi veramente efficace. Insieme alla insufficiente cura della rete stradale. La Polizia Strada ha un 25% di organico in meno. Ora si contano circa 9800 agenti contro i 13mila di fine anni 80. La Polizia Locale conta secondo i dati dell’Anci solo 48mila agenti, quando ce ne dovrebbero essere 60mila, quindi -20%“.