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Yakhchal, pozzo del ghiaccio Persiano

    La produzione di ghiaccio durante l’Impero Persiano nel deserto: lo yakhchal, o “pozzo del ghiaccio“, era una soluzione architettonica innovativa utilizzata per produrre e conservare ghiaccio, oltre a preservare il cibo.

    I Persiani, già 2.400 anni fa, riuscivano a produrre grandi quantità di ghiaccio e a congelare alimenti, persino nel deserto.

    1. Progettazione della struttura: Lo yakhchal aveva una forma a cupola, con pareti spesse composte da mattoni e argilla. Questa costruzione permetteva di mantenere l’interno fresco, grazie alle proprietà isolanti dei materiali.

    2. Raccolta dell’acqua: Durante l’inverno, l’acqua veniva raccolta dai fiumi o dalla neve sciolta proveniente dalle montagne. Attraverso una rete di canali, l’acqua veniva indirizzata verso lo yakhchal.

    3. Processo di congelamento: L’acqua era distribuita in piccoli bacini o vasche all’interno della struttura. Durante la notte, grazie alle basse temperature del deserto, l’acqua si congelava naturalmente sfruttando il freddo delle ore notturne.

    4. Conservazione del ghiaccio: Una volta congelato, il ghiaccio veniva tagliato in blocchi e conservato nella parte più profonda dello yakhchal, dove le temperature erano più basse. La forma a cupola e l’isolamento garantito dalle spesse pareti permettevano di mantenere il ghiaccio per molti mesi.

    5. Utilizzo durante l’estate: Nei mesi estivi, il ghiaccio veniva usato per rinfrescare bevande, conservare cibi o, se necessario, per scopi medici. In pratica, lo yakhchal sfruttava il freddo naturale delle notti desertiche per produrre e conservare il ghiaccio, grazie a un’ingegnosa combinazione di tecniche di stoccaggio e isolamento termico.

    Questa straordinaria invenzione testimonia l’abilità ingegneristica dei Persiani, che riuscivano a ottenere ghiaccio in un ambiente ostile, utilizzando metodi semplici e naturali per gestire risorse preziose.